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L’ANSIA È DAVVERO UNA NEMICA?

Siamo abituati a guardare l’ansia con diffidenza, come se non portasse nulla di buono e da cui si deve stare lontani. Ne è l’esempio il fatto che quando proviamo ansia ci sentiamo male, ci agitiamo e proviamo sensazioni che vorremmo allontanare da noi il più possibile.
Per non parlare dell’attacco d’ansia: battito accelerato, affanno, sensazione di perdere il controllo o di vederci star male. Non appena ci riprendiamo, il primo pensiero che ci viene in mente è “Mai più” e ci attiviamo per raggiungere questo risultato, grazie a gocce, farmaci o rimedi naturali.
Per un po’ funziona ma poi torna, si rifa sentire ancora più forte e ci sentiremo impotenti.



Cosa fare, quindi?

Se vi dicessi di provare ad accettare l’ansia come vi sentireste? Sembra strano vero?

Proviamo a soffermarci su cosa sia l’ansia: è un allarme, un segnale che ci rivela che qualcosa non va, ci serve quindi per attivare o aumentare la vigilanza, la concentrazione e la lucidità per far fronte a una situazione presente o futura le cui conseguenze possono essere disturbanti.
Essa ci vuole avvisare che siamo o potremmo essere in pericolo e ci consiglia di cambiare qualcosa per far fronte a ciò che potrebbe accaderci.
Se ci soffermiamo a pensare a questo, va da sè che se proviamo a fermare questo segnale, esso tentarà di manifestarsi in modi diversi e più intensi poichè ha bisogno di essere ascoltato.
Il rischio contrario è che il nostro segnale vada in tilt, facendoci vivere una condizione di ansia perenne, in cui tutto, in modo più o meno intenso, attiva il nostro segnale di allarme.



Cosa fare quindi?

È importante, non spaventarsi e imparare ad accettare e a gestire le situazioni di ansia. Le tecniche di rilassamento e di visualizzazione, per esempio, hanno proprio questo scopo.
Una volta imparata a gestire la situazione, si possono cercare le cause che ci provocano ansia, per modificare i nostri atteggiamenti e abbassare i livelli di allarme nel nostro corpo.

Non è facile, ci vuole tempo e soprattutto pazienza, in particolar modo se l’ansia è qualcosa di consolidato in noi e fatichiamo nella parte più importante del nostro cambiamento, l’accettazione.

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